CAM EDILIZIA ED EPD: IL NUOVO APPROCCIO ALLA PROGETTAZIONE ECOCOMPATIBILE DELL’EDIFICIO

approfondimento ambiente

Ing. Stefano LAMORTE

Premessa

Negli ultimi anni molti studi hanno approfondito la questione ambientale nel settore dell’edilizia fornendo al progettista utili criteri progettuali applicabili al fine di ridurne l’impatto ambientale. Anche il legislatore ha fornito un’importante indicazione in merito introducendo i Criteri Ambientali Minimi (CAM) Edilizia. Tali criteri secondo il legislatore, introdotti con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.16 del 21 gennaio 2016 e successivamente modificato con Decreto del 11 gennaio 2017, consentono alla stazione appaltante di ridurre gli impatti ambientali degli interventi di nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione degli edifici, considerati in un’ottica di ciclo di vita.

Il Decreto Legislativo n. 50 del 18 aprile 2016 ed in particolare gli artt. 34 e 95 prescrivono alle stazioni appaltanti l’inserimento nei documenti di gara, per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e per la gestione dei cantieri, tutte le specifiche tecniche e le clausole contrattuali definite dai Criteri Ambientali Minimi Edilizia per il 100% del valore a base d’asta.

cam edilizia
Il documento CAM Edilizia riporta alcune indicazioni di carattere generale che consistono in richiami alla normativa di riferimento e in ulteriori indicazioni proposti alle stazioni appaltanti in relazione all’espletamento della relativa gara d’appalto e all’esecuzione del contratto. L’obiettivo principale dunque è quello di fornire a tutti gli attori del processo edilizio delle indicazioni guida per ridurre l’impatto ambientale, dal progetto alla costruzione, facilitando le attività di monitoraggio e agevolando le potenziali imprese offerenti, in quanto si rendono immediatamente evidenti le caratteristiche ambientali richieste dalla stazione appaltante.

Trascurando in questa sede le importanti indicazioni fornite dal legislatore alle stazioni appaltanti e alle imprese esecutrici, ci si soffermerà sul ruolo del progettista alla luce dei CAM Edilizia. I criteri di sostenibilità contenuti nel documento, relativi alla progettazione, si riferiscono a tutti i pertinenti livelli di progettazione, da quella preliminare a quella definitiva ed esecutiva e a tutte le scale (dai gruppi di edifici fino al componente edilizio). In particolare si forniscono specifiche tecniche utili a garantire la conservazione degli habitat presenti nell’area di intervento garantendone l’interconnessione fisica ad habitat esterni all’area di intervento, indicazioni utili ad incrementare l’efficienza energetica per la riduzione dei consumi di energia (sulle nuove costruzioni l’indice di prestazione energetica globale EPgl,n,ren deve corrispondere almeno alla classe A3).

Particolare attenzione è stata posta nella definizione delle indicazioni progettuali per una migliore qualità ambientale interna e nello specifico si pone una maggiore attenzione al comfort termoigrometrico indoor, all’illuminazione naturale, al controllo dell’immissione nell’ambiente interno di radiazione solare diretta, ad interventi atti a ridurre il più possibile l’esposizione indoor a campi magnetici a bassa frequenza, all’utilizzo di materiali locali, eco-compatibili e riciclabili privilegiando materiali con contenuti sempre maggiori di materie prime seconde.
Dunque il progettista deve compiere scelte tecniche di progetto, specificare le informazioni ambientali dei prodotti scelti e fornire la documentazione tecnica che consenta di soddisfare tali criteri. Tra la documentazione probante, utile per la verifica del rispetto del criterio, il progettista deve fornire l’elenco dei componenti edilizi costituenti l’edificio dotati di certificazioni verificate da un organismo di valutazione della conformità come ad esempio una dichiarazione ambientale di Tipo III, conforme alla norma UNI EN 15804 e alla norma ISO 14025.

Il limite oggettivo di questi orientamenti è sicuramente legato alla possibilità di incorrere nel rischio di orientare la progettazione verso soluzioni tecniche in teoria “environment-friendly”, ma che in realtà non consentono di controllare e confrontare il parametro “impatto ambientale” da un punto di vista scientifico.

L’unico strumento oggettivo e scientifico di cui il progettista dispone per superare tale limite è la metodologia Life Cycle Assessment – LCA, che attraverso indicatori quantitativi d’impatto ambientale, codificati e definiti a livello internazionale, consente la valutazione della compatibilità ambientale dell’edificio…

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