Termo

Software Certificazione Energetica - Legge 10

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F.A.Q.

E’ possibile trasformare un file APE o una Legge 10 già redatta, in un progetto Superbonus Edificio ANTE o POST, evitando di dovere reinserire tutto da capo?

Sì, è possibile. La guida operativa in pdf scaricabile dal link seguente indica come procedere:

https://www.edilizianamirial.it/download/Procedure-operative-superbonus-Termo.pdf

Nell'impostare il calcolo dell'APE convenzionale è necessario selezionare la Normativa nazionale oppure quella regionale?

Sia nel file ANTE che in quello POST la normativa da selezionare è sempre e comunque quella regionale.

Il calcolo dell’APE convenzionale in ogni caso viene automaticamente effettuato con la normativa nazionale, come stabilito dalla norma; le verifiche e il resto devono seguire la normativa regionale.

Ho modellato lo stato ANTE e poi ho creato lo stato POST. Mi sono accorto di un errore nell'ANTE e l'ho corretto. C'è possibilità di associare il file ANTE corretto ed aggiornare i dati nel file POST?

Sì, è possibile. Per aggiornare i risultati del file Ante nel Post è presente il comando “Importa dati edificio ante intervento“, cliccando con il tasto destro del mouse sul nodo “Calcolo edificio”:

 

Nell’esito delle verifiche Legge 10 il fattore di trasmissione solare massimo risulta superiore al limite. Quali dati influenzano questo fattore?

Per poter rispettare questa verifica, si consiglia di intervenire nel layout inserendo dei sistemi schermanti in tutte le finestre presenti nell’edificio.

Nel file POST intervento di una Pratica Superbonus 110% in "Verifica detrazioni" è indicata una superficie opaca oggetto di intervento pari a 0,00 mq e quindi la verifica del 25% non è rispettata. Come mai?

Il motivo per cui trova 0 come superficie disperdente oggetto di intervento nelle verifiche detrazioni è perché sono a 0 i valori delle superfici nella scheda Superbonus dell’Edificio:

Termo - Scheda Superbonus dell'Edificio

Se toglie questa spunta, il programma le conteggerà le superfici delle strutture in cui non risulta presente la spunta su “Escludi dalle verifiche” e le raffronterà con il valore totale di superficie disperdente lorda del file POST.

La modalità corretta, però, è quella ottenuta lasciando la spunta, ma per far sì che nel momento in cui viene creato l’edificio POST a partire da quello ANTE (oppure quando si preme sul pulsante di sincronizzazione, quello con le due frecce verdi) si abbiano in automatico nelle caselle relative alle Pareti verticali/Coperture/Pavimenti i valori corretti delle superfici disperdenti opache lorde oggetto di intervento, nell’edificio ANTE si deve prima selezionare il tipo di intervento in Dati generali/Metodo di calcolo (l’effettivo intervento che si andrà ad eseguire e che verrà riportato nell’edificio POST) e poi devono essere escluse correttamente tutte le strutture che non saranno oggetto di intervento.

È possibile utilizzare il metodo forfetario (maggiorazione della trasmittanza delle strutture) per i ponti termici?

No, la norma UNI/TS 11300-1:2014 lo esclude.

Che fine ha fatto l’archivio dei ponti termici?

L’archivio dei ponti termici di Termo 2 era preso dall’appendice A della norma UNI EN ISO 14683. La nuova norma UNI/TS 11300-1:2014 esclude categoricamente l’utilizzo di tale appendice. Pertanto i ponti termici possono essere soltanto valutati in base alle strutture che lo formano, ad esempio utilizzando gli atlanti messi a disposizione da Termo 3.

Se scelgo nel metodo di calcolo la modalità di input delle superfici esterne e la modalità di inserimento dati è con metodo tabellare, quando faccio l’inserimento delle strutture disperdenti in un locale di una zona termica devo tener conto per forza delle misure esterne?

Si, le superfici in gioco da inputare nel software sono quelle esterne, quindi le misure lorde.

Se scelgo nel metodo di calcolo la modalità di input delle superfici esterne e la modalità di inserimento dati è con metodo tabellare, nel campo perimetro va inserita la misura dall’esterno o quella dall’interno?

Il dato sul perimetro da inserire è quello misurato dall’interno. Questo parametro è necessario esclusivamente per l’esportazione dei dati verso il modulo Certificazione ambientale, quindi anche se non presente, non ha alcuna rilevanza a livello di calcolo delle prestazioni energetiche dell’edificio.

Se l’input dei dati è tabellare, nei dati del locale l’altezza da inserire è sempre quella netta?

Si, indipendentemente dal metodo di calcolo delle superfici disperdenti, l’altezza da inserire è sempre quella netta. Inoltre esso è un parametro necessario esclusivamente per l’esportazione dei dati verso il modulo Certificazione ambientale, quindi anche se non presente, non ha alcuna rilevanza a livello di calcolo delle prestazioni energetiche dell’edificio.

Cosa si intende per altezza piano di lavoro? Rispetto a cosa?

Il campo altezza piano di lavoro è un parametro necessario esclusivamente per l’esportazione dei dati verso il modulo Certificazione ambientale. Esso permette di indicare il livello su cui si ha interesse avere idonea illuminazione, rispetto alla quota del pavimento (ad esempio l’altezza dei tavoli pari a 0,8 m).

È possibile importare in Termo 5 un progetto realizzato con Termo 3 o Termo 4?

Si, basta aprire con Termo 5 il progetto realizzato con l’ultima versione di Termo 3.3 o successivi. Sarà creato un nuovo file con estensione differente. In questo modo viene mantenuto il vecchio file.

Come mai non c’è più la stampa dei criteri per la certificazione ambientale?

La certificazione ambientale non è stata aggiornata alle nuove norme, pertanto Termo 3, effettuando i calcoli secondo le nuove normative, non può più produrre tale elaborato. Il software adatto alla gestione dei criteri per la certificazione ambientale è Namirial Certificazione Ambientale il quale seguirà le evoluzioni normative di questo ambito.

Il generatore solare termico sembra non essere considerato. Come mai?

Nella centrale termica i generatori seguono un ordine di priorità, quindi se il generatore solare termico è inserito al secondo posto interverrà dopo il primo generatore. Se quest’ultimo soddisfa tutto il fabbisogno il generatore solare termico non lavora e pertanto non viene considerato. Il comportamento corretto si ottiene mettendo il generatore solare termico al primo posto, all’interno della centrale termica, in modo che l’altro generatore faccia solo da integrazione.

Quale versione di Termo si deve utilizzare per eseguire le verifiche di pratiche energetiche in corso il cui permesso a costruire è stato ottenuto prima dell’entrata in vigore dei decreti interministeriali 26/06/2015?

Data pubblicazione: 04/03/2016

Innanzitutto, come chiarisce la FAQ del MISE, i requisiti minimi da rispettare dipendono dalla data di richiesta del titolo abilitativo. La procedura e la normativa da seguire è quella in vigore a tale data. La redazione dell’AQE a cura del direttore dei lavori avverrà secondo le procedure e le metodologie di calcolo vigenti alla data della richiesta del permesso a costruire. L’attestato di prestazione energetica deve essere redatto seguendo la legislazione e la normativa in vigore al momento della produzione dell’attestato. Dal 1 ottobre 2015 varrà quindi solo la nuova procedura (DM interministeriale 26 giugno 2015) di redazione dell’APE. Nel campo “informazioni aggiuntive” del nuovo APE può essere riportata la vecchia classe energetica e la vecchia prestazione energetica. Per rispondere alla domanda abbiamo pertanto elaborato lo schema seguente, dove vengono sintetizzate le versioni del software da utilizzare in base alle verifiche da eseguire. A livello regionale valgono le medesime indicazioni. Per ulteriori informazioni vi invitiamo a consultare lo schema già presente sul nostro sito.

 

VERSIONE TERMO VERIFICHE LEGGE 10 CERTIFICAZIONE DESCRIZIONE
  DA A    
Namirial Termo 6.2 29/06/2016 OGGI CTI N° 66 Versione corrente
Namirial Termo 3.3 02/10/2014 28/06/2016 CTI N° 48 Importabile in Namirial Termo 5.9 che poi è importabile in Namirial Termo 6.2
Namirial Termo 2.7 01/04/2010 01/10/2014 CTI N° 3
CTI N° 29
Importabile in Namirial Termo 3.3 e in Namirial Termo 6.2
Termo 6.5 28/05/2008 31/03/2010 CTI N° 3 Importabile in Namirial Termo 7.1 che è poi importabile in Namirial Termo 2.7
Termo 5.0 02/02/2007 27/05/2008 Importabile in Termo 6.5
Termo 4.1 08/10/2005 01/02/2007 Importabile in Termo 5.0
Termo 3.2 09/01/1991 07/10/2005 Importabile in Termo 4.1

 

Dunque, i clienti che si trovassero di fronte all’esigenza di dover eseguire verifiche di L10 con permessi a costruire antecedenti l’entrata in vigore del decreto interministeriale 26/06/2015, dovranno definire il progetto di verifica con la versione di Termo adeguata, come suggerito in tabella, che permetterà loro di generare la relazione tecnica e l’eventuale AQE conforme alle normative vigenti in quel periodo. In caso di necessità di redazione dell’Attestato di prestazione energetica, poiché Termo garantisce la compatibilità in avanti, sarà sufficiente importare il progetto effettuato con una versione precedente e generare l’APE conforme alle nuove linee guida nazionali.

Come posso stampare l’Attestato di qualificazione energetica ai sensi dell’Allegato A del D.M. 11/03/2007?

Nella sezione Dati Generali \ Informazioni generali, è possibile abilitare, tra le Verifiche, le Detrazioni fiscali 65%, che permettono di ottenere le verifiche ai sensi del D.M. 11/03/2007 e, tramite la funzione “Stampa Attestato di Qualificazione Energetica (Allegato A)” che verrà attivata, la stampa dell’AQE secondo l’allegato A.

Come si possono trattare piani con quote differenti?

Per poter gestire i piani con quote di calpestio differenti occorre inserire un piano per ogni quota di calpestio presente e quindi utilizzare la funzione Unione con locale inferiore/superiore, presente selezionando il locale nel layout, al fine di eliminare il solaio intermedio tra i locali, ove questo non è presente. Questo consente di unire i volumi dei locali al fine di riprodurre correttamente la quota interna di ciascun locale.

 

Piani con quote differenti

 

Le porte e le finestre eventualmente presenti, per evitare che vengano tagliate e quindi non conteggiate nel calcolo, è consigliabile inserirle nel livello più ampio, se ci rientrano, altrimenti si può provare ad invertirne le dimensioni (l’altezza con la larghezza) in modo da inserirle in orizzontale o comunque si vanno a variare le dimensioni in modo da mantenere la stessa superficie e sempre in modo che rientrino in un livello; eventualmente, si può pure valutare di tagliare la finestra in due, ma tenendo conto che in questo modo verrebbe conteggiato un tratto di telaio in più.

Si possono inserire sistemi a schermatura mobile?

I sistemi a schermatura mobile non sono previsti dal quadro normativo attuale. Infatti per trattare questa casistica, pur intervenendo sugli ombreggiamenti o sui sistemi di riduzione degli apporti solari (tendaggi), si considera sempre un coefficiente fisso, che incide sugli apporti solari durante l’arco dell’anno.

Come vengono calcolate le classi energetiche con la nuova normativa?

Le classi energetiche non sono fisse ma dipendono dalle prestazioni energetiche dell’edificio di riferimento standard relativo all’alloggio oggetto di calcolo, secondo la seguente tabella:

 

tab-faq-termo-18

Pertanto il semplice valore assoluto della prestazione energetica non consente in alcun modo di valutare quale possa essere la classe di appartenenza.

Dove si trova l’archivio di base del software e come si può spostare in un altro pc?

L’archivio di base del software Termo, se non è stata personalizzata l’area di lavoro del software, risiede all’interno della cartella Documenti\Namirial, identificato nel file Edificio.mdb. Per spostarlo su un altro pc è sufficiente copiarlo ed incollarlo all’interno della medesima cartella dell’altro pc.

In interventi migliorativi il calcolo mi rilascia un tempo di ritorno superiore ai 10 anni. E’ corretto?

Il tempo di ritorno non è più fissato entro i 10 anni. Questo perché le raccomandazioni sono obbligatorie per tutti gli edifici, quindi anche per quelli ad altissima prestazione energetica, ad esempio un nZEB. Per questi edifici è praticamente impossibile ottenere tempi di ritorno contenuti, pertanto la norma ha abolito il vecchio limite dei 10 anni, rendendo lecite tempistiche più lunghe.

Dopo aver inserito i dati necessari per il calcolo di un ponte termico non viene calcolata la trasmittanza lineica. Perché?

L’abaco CENED, così come l’atlante Nazionale, ha dei limiti di applicabilità oltre i quali non è possibile determinare il valore di trasmittanza lineica. Se i valori inseriti eccedono dai limiti di applicabilità, il ponte termico non è calcolabile, ed il software le segnala tale impossibilità evidenziando in rosso.

Non riesco ad associare la zona non riscaldata non calcolata adiacente al mio locale da certificare. Come mai?

In caso di nuova costruzione le zone termiche non calcolate non riscaldate vanno disegnate all’interno del layout. La normativa prevede infatti, che in caso di nuova costruzione, la temperatura interna dei locali non riscaldati venga calcolata in base alle strutture di cui essi sono composti. Pertanto è necessario disegnare tali locali al fine di determinare la loro temperatura interna. In tutte le altre casistiche diverse dall’edificio di nuova costruzione, invece, è possibile determinare la temperatura in base al tipo di locale, e quindi non è necessario disegnarli.

Perché inserendo i dati con la modalità tabellare non riesco ad associare al mio locale la zona adiacente non calcolata?

Per poter utilizzare le zone termiche non calcolate con l’input tabellare, oltre alle zone termiche riscaldate e non riscaldate, deve inserire al loro interno almeno un locale, il quale deve a sua volta contenere le strutture confinanti con l’esterno e con le zone riscaldate oggetto di calcolo.

Come si possono inserire pareti seminterrate utilizzando l’inserimento dati tramite CAD?

Se i piani non sono completamente interrati si può determinare la profondità di interramento delle singole pareti disattivando dalla sezione Metodo di calcolo, l’uso del livello medio del terreno. Disattivando tale opzione all’interno del Layout, vi sarà la possibilità di specificare la Frazione area interrata e la Profondità di interramento di ogni singola parete esterna.

A cosa serve l’opzione “Condividi con soffitto/pavimento” di un ponte termico che trovo nel layout, dopo averlo inserito e selezionato?

La suddivisione del ponte termico è una funzionalità che consente di ripartire il ponte termico relativo a solai, pavimenti/coperture, metà alla parete e metà alla struttura orizzontale corrispondente. Nel momento in cui si seleziona la condivisione con il soffitto e/o con il pavimento, verranno automaticamente creati dal programma dei ponti termici, indicati con la dicitura “Metà”. Tale funzionalità di condivisione ha solo influenza nel calcolo della Upt; essa ha, infatti, lo scopo di ripartire l’effetto del ponte termico tra la struttura verticale e la struttura orizzontale, ai fini del calcolo e conseguente verifica della Upt. Quindi consente sostanzialmente di ottimizzare le eventuali verifiche di Legge 10 (nel caso di una certificazione energetica tale opzione si può, quindi, pure tranquillamente trascurare).

Dove si può inserire la potenza installata per illuminazione in un edificio non residenziale?

La potenza installata per l’illuminazione va inserita, se si utilizza la modalità cad, all’interno del layout, dopo aver selezionato il locale interessato, alla voce “Potenza installata”. Se si utilizza invece la modalità di inserimento dati tabellare​ si deve selezionare il locale e si inserirà il valore sempre nel campo “Potenza installata”. Il valore che va inserito è la potenza dei corpi illuminanti presenti in quel locale.

Come è corretto impostare il flusso dei solai interni nel programma?

Quando un solaio separa due ambienti riscaldati con stessa temperatura il flusso è indefinito. In tal modo verranno attribuite le corrette resistenze superficiali alla struttura. Il flusso sarà ascendente quando sopra si trova un locale non riscaldato o a temperatura minore mentre sarà discendente quando il locale non riscaldato (o a minore temperatura) si trova sotto.

Quando sono in presenza di un impianto centralizzato come mi devo comportare?

Per inserire un impianto centralizzato si deve indicare la potenza complessiva del generatore nella centrale; successivamente si potrà specificare quale dei tre criteri di ripartizione differenti si vuole utilizzare, che consentono di calcolare la quota parte di fabbisogno da attribuire alla singola unità immobiliare, scegliendo una delle opzioni proposte.

 

All’interno del locale da certificare l’impianto è assente. Come devo procedere?

Se l’impianto risulta assente non si deve inserire alcuna Centrale termica nel menù ad albero a sinistra e nella Zona termica, nella tendina Impianti, bisogna mettere la spunta sugli impianti assenti. In questo modo il programma, come previsto da normativa, ipotizzerà la presenza di un generatore fittizio per riscaldamento e acs, che in questo caso è una caldaia standard a metano.

Non riesco a inserire i lucernari anche se ho inserito la tipologia “vetrata orizzontale esterna”

Per definire i lucernari è importante il tipo di flusso di calore selezionato. Occorre specificare una vetrata di tipo “vetrata orizzontale esterna (flusso ascendente)”, successivamente è possibile associarla alla finestra orizzontale che ha a sua volta lo stesso flusso.

Dove è possibile recuperare i dati per la registrazione delle pratiche sul portale ENEA (EPHnd,lim e Epgl,nren,rif)?

Questi dati possono essere estrapolati abilitando il tipo di verifiche Detrazioni fiscali all’interno della sezione Informazioni generali (come da immagini di esempio sotto riportate).

 

Termo - informazioni generali

 

Detrazioni fiscali 65% - Dati verifiche riqualificazione - Termo

Come si può impostare l’altezza netta di un locale?

L’altezza netta del piano può essere indicata nella Gestione piani del layout: è necessario creare un altro piano ed inserire la sua quota, che sarà la somma dell’altezza netta del locale e lo spessore del solaio. Questa procedura si utilizza se sopra la zona c’è un altro locale. Non c’è bisogno di disegnare nulla in questo nuovo piano creato.

Se invece sopra c’è una copertura, questa va direttamente disegnata nel piano e l’altezza va inserita nella colonna delle z dei parametri della copertura, una volta che questa è stata disegnata nel layout. Anche qui la quota sarà sempre inserita all’estradosso, considerando quindi anche lo spessore del solaio di copertura.

Come si inserisce un accumulo solare?

E’ necessario spuntare “accumulo solare” se effettivamente questo accumulo riguarda il pannello solare.

 

Dati accumulo solare - Termo

 

Il volume di backup rappresenta un volume interno all’accumulo che va dalla sommità fino al punto inferiore del riscaldatore, che può essere una resistenza elettrica oppure lo scambiatore collegato al generatore principale.  Il volume di backup è quello colorato in giallo nell’immagine sotto:

 

 

Volume di backup accumulo solare

Come posso inserire una bocca di lupo in una parete interrata, con la modalità CAD?

Se la bocca di lupo si trova al di sopra del piano di campagna (livello del terreno) può essere inserita come una normale finestra. In caso contrario, occorre togliere la spunta dall’opzione “Usa livello medio del terreno” dai Dati generali –> Metodo di calcolo e suddividere la parete, tramite il comando spezza parete, in parti completamente interrate e parti parzialmente interrate.

Per le parti completamente interrate andrà definita una frazione di area interrata pari al 100%, mentre per le altre, su cui andrà inserita la bocca di lupo, andrà definita la corretta frazione di superficie a contatto con il terreno. Attenzione: la frazione di superficie non a contatto con il terreno deve essere sufficiente per contenere la bocca di lupo.

 

Bocca di lupo - 1 - Termo

Bocca di lupo - 2 - Termo

Bocca di lupo - 3 - Termo

Ho inserito un sottotetto ma non mi viene considerato nel calcolo della superficie utile.

Se l’altezza netta del locale è inferiore a 1,5 m la superficie del locale non contribuisce alla superficie utile. La superficie utile non è la somma delle superfici nette dei locali (che vengono riportate nel CAD) ma è quella corrispondente ad un’altezza netta di almeno 1,5 m (D.M. 22/11/2012 che modifica l’allegato A del D.Lgs. 192/2005).

 

Sottotetto non abitativo - Termo

Non riesco a rientrare nei limiti per quanto riguarda l’EPH,nd e l’EPH,nren.

L’EPH,nd è l’indice di prestazione termica utile per il riscaldamento, mentre l’EPH,nren è l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale, espresso in energia primaria non rinnovabile.
L’EPH,nd è migliorabile con interventi sull’involucro, ad esempio migliorando le trasmittanze delle strutture o delle finestre, riducendo i ponti termici o la portata di ventilazione. Le pareti di colore scuro aumentano gli apporti solari quindi anche questo concorre al miglioramento dell’EPH,nd.
L’EPH,nren è migliorabile con gli stessi interventi utili al miglioramento dell’EPH,nd ed è influenzato anche dal tipo di impianto e dalle sue prestazioni.

Sto lavorando con il programma Termo. Il software mi produce un file di dimensioni enormi ed impiega pure parecchio tempo durante la fase di salvataggio, restituendo a volte pure errore di memoria. Come posso risolvere?

Per risolvere il problema è sufficiente intanto che rimuova in tutti i piani le piantine di sfondo caricate, successivamente esegua una compattazione del documento dal menu File → Manutenzione → Compattazione documento.

 

Compattazione documento

Come si deve procedere con la compilazione dei dati degli ombreggiamenti, nel caso di aggetti su pareti esterne? Perché è richiesto il valore di Lovh?

Calcolo angolo ostruzione aggetto

 

Nel caso di una parete esterna il valore di H è quello relativo alla parete esterna (altezza del piano).

Lovh è richiesto, ma può anche essere 0. Lovh, se l’aggetto si trova immediatamente al di sopra della parete, è proprio 0, se invece il parapetto che crea ombreggiamento in altezza si trova in qualche livello sopra il piano oggetto di calcolo è un valore maggiore di 0.

Sto redigendo un APE. L'edificio è dotato di un camino e di una piccola stufa a legna. Come modello i due sistemi di generazione e di conseguenza emissione e distribuzione?

Per introdurre nel programma un camino o una stufa bisogna procedere inserendo un Generatore a combustione. Quindi, selezionare poi come combustibile utilizzato Fonti rinnovabili – Biomasse solide (legna). Inoltre, come Metodo di calcolo (nel generatore) bisogna scegliere i Rendimenti precalcolati, così si potrà calcolare il Rendimento di generazione premendo sulla calcolatrice che comparirà a lato del campo; nella mascherina che si aprirà ci sarà la possibilità di scegliere la tipologia più adatta (termocamini, termostufe, …). Per il rendimento di emissione e regolazione occorre selezionare <Definito dall’utente> e inserire manualmente un valore adeguato, anche 100% se non devono essere considerate perdite. Per quanto concerne la distribuzione, non essendo presente alcun circuito di distribuzione, il fluido termovettore da selezionare è Nessuno.

 

Dati tecnici generatore a combustione

Come vanno compilati i dati prestazionali delle pompe di calore quando si posseggono pochi dati?

Per compilare i dati richiesti per una pompa di calore, per quanto riguarda il Riscaldamento e/o Acqua calda sanitaria, occorre inserire i valori di potenza termica erogata e COP (o GUE) per ogni coppia di temperatura sorgente fredda/pozzo caldo che si riscontra nel periodo di funzionamento dell’impianto, con margini di al massimo 5°C. Ad esempio per una pdc solo riscaldamento con sorgente fredda aria esterna, se la temperatura nel periodo invernale varia da -5°C a 12°C occorre inserire almeno le temperature di sorgente fredda di -2°C, 2°C, 7°C, 12°C; se la pdc fornisce anche il servizio acs bisogna considerare anche le temperature estive. Per il pozzo caldo, ad esempio per una pdc ad acqua, con temperatura di mandata di 35°C occorre inserire temperature di 20°C, 25°C, 30°C, 35°C (a seconda del tipo di regolazione); se c’è un accumulo è sufficiente inserire la temperatura dell’accumulo visto che la pdc lavorerà esclusivamente a quella temperatura; se la pdc è ad aria è sufficiente inserire la temperatura dell’ambiente (20°C).
In sostanza va dapprima creata la griglia delle temperature, sulla base della tipologia di pdc, sul tipo di regolazione e anche sui dati forniti dal produttore che potrebbe definire potenza termica e COP solo per alcune coppie di temperature.

Se il produttore fornisce un solo valore di Potenza e uno di COP, gli altri valori in condizioni di esercizio verranno ricavati secondo normativa tecnica in vigore, ma i risultati potrebbero non essere accurati.

Secondo il D.M. 07/04/2008 le temperature da considerare in funzione della tipologia di pompa sono le seguenti:

* aria/aria 7-20 (rispettivamente di sorgente fredda e di pozzo caldo)

* aria/acqua 7-35

* terreno/aria 0-20

* terreno/acqua 0-35

* acqua/aria 15-20

* acqua/acqua 10-35

Nel caso in cui il valore del COP non fosse espressamente indicato nella scheda tecnica, esso è ottenibile come rapporto tra Potenza nominale di riscaldamento e Potenza assorbita.

Per quanto riguarda il Raffrescamento, oltre alla capacità nominale, bisogna conoscere almeno un valore di EER (ovvero quello al 100% del carico), anch’esso ottenibile come rapporto tra Potenza resa di raffreddamento e Potenza assorbita. Se è noto un solo valore di EER si può approssimare il funzionamento della macchina con un EER costante, copiando lo stesso dato in tutte le varie percentuali di fattore di carico (anche se in realtà al diminuire del carico, la prestazione dovrebbe tendenzialmente aumentare, per cui si sta facendo un’approssimazione).

Relativamente alla distribuzione, se la pompa è di tipo aria/aria e si tratta del classico split, bisogna scegliere come Fluido termovettore “Nessuno”.

Perché pur essendo inserita la ventilazione meccanica nella zona termica, la stessa non compare all'interno della stampa dell'APE né come spunta sulla prima pagina né tantomeno nella pagina dedicata agli impianti?

Nella Centrale termica nella scheda Ventilazione va pure spuntata la voce “Ventilazione meccanica” ed inseriti i dati relativi ai ventilatori di ripresa e mandata.

 

Centrale termica ventilazione

Stiamo realizzando un APE per un’abitazione residenziale in Emilia-Romagna. Inserendo un condizionatore, l’impianto di raffrescamento non viene calcolato (nella relazione di calcolo tutti i dati riferiti all’impianto di raffrescamento risultano zero). Come mai?

Il motivo per cui non vengono riportati dati per il raffrescamento è perché l’EPC è 0 e questo perché il subalterno risulta non avere un fabbisogno di raffrescamento, ovvero non viene determinato alcun periodo in cui l’alloggio abbia bisogno di essere raffrescato, e pertanto la pompa di calore inserita non arriva neppure ad accendersi.

 

Risultati di calcolo raffrescamento

 

Se banalmente si prova, infatti, a cambiare zona climatica (inserendo, ad esempio, un comune della Sicilia) si vedrà che probabilmente verrà determinato un valore.

A questo punto si può pure decidere di rimuovere la pompa di calore dal progetto e di indicare poi nelle Annotazioni del SACE che l’unità immobiliare è dotata di un impianto per la climatizzazione, ma che, da calcolo standard, la pompa di calore presente per il raffrescamento risulta di fatto spenta.

Ho aggiunto un nuovo subalterno in un progetto già calcolato, ma non vedo i risultati del nuovo subalterno. Come posso risolvere?

Avendo già effettuato un precedente calcolo, la lista con l’elenco dei subalterni non viene più modificata in fase di calcolo, per evitare di annullare eventuali personalizzazioni dell’utente.

Per risolvere, o si aggiunge manualmente il nuovo subalterno da considerare dentro il nodo “Calcolo edificio”, facendo “Inserisci certificazione energetica” e poi associando il nuovo subalterno, oppure, è sufficiente rimuovere sempre dal nodo “Calcolo edificio” il Subalterno o tutti i subalterni eventualmente presenti (quindi tasto destro sulla voce “Rimuovi certificazione energetica”, come mostrato nell’immagine sotto) e rilanciare poi il calcolo.

 

Rimuovi certificazione energetica

 

In questa maniera verrà creato ex-novo l’elenco aggiornato dei subalterni presenti nel progetto:

 

Nuovo subalterno

Non riesco a calcolare il ponte termico con l’Atlante nazionale dei ponti termici, ma solamente con l’abaco CENED. Come faccio a visualizzare il primo?

La normativa tecnica vigente consente di calcolare le superfici o dall’interno al netto dei divisori interni oppure dall’esterno. Questa scelta influenza la determinazione dei ponti termici.

L’abaco CENED è stato realizzato per entrambe le modalità, mentre l’atlante nazionale solo per le superfici esterne, pertanto quando si usa la modalità superfici interne al netto dei divisori sarà attivo solo l’abaco CENED.

 

Modalita input superfici disperdenti

 

Calcola trasmittanza lineica misure esterne

Come faccio ad importare gli archivi dalla vecchia versione di Termo, la 2.7?

Nel menù “Archivi di base” è presente il tasto “importa archivi”. In seguito è possibile importare tutto l’archivio o sezioni specifiche.

 

Importazione archivi versione precedente

 

Importazione archivi Termo 2

Come posso inserire un lucernario?

Si deve prima creare una vetrata di tipo “Vetrata orizzontale esterna (flusso ascendente)” e in seguito associarla alla struttura di una “Finestra orizzontale esterna (flusso ascendente)”. Fatto questo sarà possibile inserirla nel solaio di copertura.

 

Importazione vetrata

Come mai all’interno del programma non mi compare la voce Layout nel nodo Edificio? In questo modo non ho la possibilità di inserire le planimetrie in dwg.

Per abilitare la sezione Layout, è sufficiente che nel progetto in Dati generali –> Metodo di calcolo si scelga come Modalità di inserimento dati quella tramite CAD.

 

Modalita inserimento dati tabellare o cad

Devo inserire una botola nel solaio. Come devo fare? Perchè dopo averla creata non me la fa inserire?

Non è possibile inserire botole in modalità CAD; queste si possono inserire solo in modalità tabellare.

Per simulare la botola in modalità cad, bisognerebbe creare un piccolo locale interno che ha come solaio una struttura con il materiale della botola.

Come si gestisce la modalità avanzata degli interventi migliorativi?

Andando nel menù Archivi di base→Interventi migliorativi vado a creare una nuova raccomandazione. Mi verrà creato un file con lo stesso nome ma contenente il suffisso “IM1”.

 

Interventi migliorativi - immagine 1

 

Interventi migliorativi - immagine 2

 

Interventi migliorativi - immagine 3

Una volta modificato il file con l’intervento migliorativo desiderato ed eseguito il calcolo, andrò a riaprire il file di origine e utilizzerò il comando “Carica Raccomandazione da file”, caricando il file “IM1”.

 

Interventi migliorativi - immagine 4

Apparirà la seguente schermata dove andrò ad inserire gli ultimi dati richiesti e cliccare ok.

 

Interventi migliorativi - immagine 5

 

L’ultimo passaggio sarà quello di andare nella sezione “Visualizza raccomandazioni” per il riepilogo dei dati.

 

Interventi migliorativi - immagine 6

Ho inserito due interventi migliorativi, ma il software continua a segnalarmi dati mancanti o incompleti. Cosa devo fare?

Inserendo più interventi migliorativi nel tab Raccomandazioni della sezione Stampa Attestato di prestazione energetica, è obbligatorio inserire un intervento migliorativo, detto cumulativo, che includa indice prestazionale e classe energetica, a valle di tutti gli interventi proposti.

Per inserirlo, è sufficiente creare un Nuovo intervento migliorativo, specificando che si tratta di un intervento migliorativo cumulativo (prestazione raggiungibile), ed inserendo l’EPgl,nren complessivo, la classe di prestazione globale, ed il relativo tempo di ritorno.

 

Interventi migliorativi - immagine 7

 

E’ possibile, attivando il flag Calcolo tempo di ritorno, ed inputando i dati richiesti, calcolare il tempo di ritorno a valle di tutti gli interventi.

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